Dopo l’ottimo riscontro del singolo d’esordio “Marilyn”, Colletta torna il 28 novembre con “Ogni volta che”, il nuovo capitolo di un percorso fatto di fragilità, notti che non si dimenticano e verità dette a metà.
Il brano, pubblicato da Terzo Canto Music e prodotto da Vincenzo Pavese, scava dentro quei momenti in cui basta uno sguardo per mandare tutto fuori asse. “Ogni volta che” racconta l’incastro emotivo tra due persone che si attraggono e si respingono allo stesso tempo: un legame “da filo trasparente”, che fa male mentre cerca di tenere tutto insieme.
Un mood sospeso tra rock e sentimento, una scrittura che si muove tra confessioni e cicatrici: Colletta continua il suo percorso tra indie pop e malinconia urbana, dando voce a ciò che resta quando cade il silenzio.
L’artista racconta così il brano: «È una canzone nata da quel blocco nel petto che ti impedisce di parlare quando hai davanti la persona giusta nel momento sbagliato. È un modo per dire quello che non ho mai detto davvero.»
Con “Ogni volta che”, Colletta conferma una direzione chiara: raccontare le emozioni senza filtri, con la naturalezza di chi non ha paura di mostrarsi vulnerabile.
Il singolo sarà disponibile dal 28 novembre su tutte le piattaforme digitali.
Hate Inc., il progetto industrial rock guidato da Vincenzo Pavese, pubblica il nuovo singolo “The Great Destroyer”, disponibile dal 14 novembre 2025 su tutte le piattaforme digitali.
Un brano viscerale che mette a nudo la decadenza di un mondo dominato da finzione e falsi miti. Tra chitarre abrasive, sintetizzatori pulsanti e voci cariche di rabbia e disillusione, Hate Inc. costruisce un paesaggio sonoro oscuro, dove la distruzione diventa metafora di liberazione.
“We have no gods, we have no lords / and we have no hopes too. We believe in the void that is eating our souls.”
«The Great Destroyer parla del collasso morale e psicologico della nostra epoca», spiega Vincenzo Pavese. «Viviamo in un eterno spettacolo, e fingiamo felicità mentre tutto intorno a noi si disintegra. Questo brano è un grido: un’invocazione perchè venga qualcosa a spazzare via tutta questa immondizia.»
La produzione, curata dallo stesso Pavese, amplifica la tensione tipica del sound Hate Inc.: riff ipnotici, groove industriali e un impianto sonoro che fonde rock alternativo, elettronica e suggestioni post-apocalittiche.
Il singolo sarà accompagnato da un lyrics video e da contenuti esclusivi sui canali social della band.
Ascolta “The Great Destroyer” su Spotify, YouTube e tutte le piattaforme digitali dal 14 novembre 2025.
Roma, 24 ottobre 2025 – Dopo il potente ritorno con “The Chosen One” e “In the Abyss”, la band industrial rock italiana Hate Inc. pubblica il nuovo singolo “Orphans of the Stars”, disponibile su tutte le piattaforme digitali da venerdì 24 ottobre.
Un brano feroce che esplora il senso di smarrimento di una generazione in bilico tra alienazione e desiderio di rivalsa. “Orphans of the Stars” si muove tra ritmiche serrate e chitarre abrasive, confermando l’identità sonora del progetto guidato da Vincenzo Pavese.
Il testo descrive una discesa interiore in un mondo post-apocalittico in cui gli esseri umani — “gli orfani delle stelle” che fanno da contrappunto ai “Figli delle stelle” di Alan Sorrenti — si aggirano in una ricerca spasmodica di senso e appartenenza:
“We are the orphans of the stars, Orphans of the night that goes, spinning round and round.”
“Questo brano parla di perdita e risveglio,” racconta Vincenzo Pavese. “È una riflessione sull’epoca che stiamo vivendo: un tempo in cui l’umanità sembra consumarsi da sola, mentre cerchiamo ancora un posto dove sentirci vivi. Per me sicuramente la musica è un’ancora di salvezza, il modo per urlare che esistiamo.”
La release è accompagnata da un lyrics video, disponibile sul canale youtube ufficiale della band.
Con questo nuovo singolo, Hate Inc. conferma il percorso di “ritorno alle origini” più ruvide del proprio sound, consolidando allo stesso tempo un ruolo nella scena industrial e riaffermando la forza di un linguaggio musicale che unisce introspezione e potenza.
Ascolta “Orphans of the Stars” su Spotify, YouTube e tutte le piattaforme digitali dal 24 ottobre 2025.
Christopher George Latore Wallace, meglio conosciuto come The Notorious B.I.G. È stato uno dei rapper più influenti di sempre e l’esponente più importante della east coast. Nato a New York e morto assassinato in una sparatoria a Los Angeles il 9 marzo 1997, Il suo doppio disco Life After Death viene pubblicato 15 giorni dopo la sua morte, arrivando subito al primo posto nella classifica statunitense di album più venduti, e conquistando un disco di diamante nel 2000. Lo scorso novembre è entrato a far parte della Rock And Roll Hall Of Fame, ad accompagnarlo i Depeche Mode, The Doobie Brothers, Nine Inch Nails e i T-Rex e Whitney Houston. È il secondo rapper solista a fare il proprio ingresso nella RRHF: il primo è stato infatti Tupac, membro dal 2017.Per celebrare questa occasione la Pepsi ha pubblicato un freestyle inedito del 1997.La traccia, pubblicata su YouTube insieme ad un video animato ambientato a Bedstuy, quartiere dove biggie è nato e cresciuto,riprende un brano eseguito 23 anni fa presso i D&D Studios durante un’intervista rilasciata a DJ Enuff per l’emittente radiofonica HOT97. Nel freestyle, caratterizzato da alcune barre dedicate alla bevanda preferita del rapper, Notorious B.I.G. in un pezzo rappa:
“Nothing can beat the P-E-P-S-I drink it constantly / Something ’bout the taste feels great, less filling / Tell ’em Biggie said drink it all, don’t test me / Nothing else beats a Pepsi / If it is, let’s see/ I’m thirsty,”
Ovviamente non sono mancate le polemiche, c’è chi l’ha vista come l’ennesima manovra per sfruttare il nome del compianto rapper statunitense. Se non avete ancora visto il video vi lasciamo il link, perché al di là delle opinioni è sempre bello ascoltare il flow di Biggie.E forse ci sarebbe piaciuta anche una risposta di Tupac in uno spot Coca Cola.
In principio era la radio, unica depositaria dell’importante missione di diffondere e promuovere nuova musica. Già, la radio. Così democratica nelle possibilità di fruizione ma altrettanto autocratica nella selezione musicale, a tal punto da custodire per decenni lo scettro della notorietà e del successo di brani e artisti.
Vi siete mai fermati a pensare che tutta, ma proprio tutta la musica che avete da sempre ascoltato in radio è stata il frutto di una selezione che altri hanno scelto per voi?
Un conduttore/DJ con una buona cultura musicale sceglie(va) la musica più adatta per la propria trasmissione, selezionando una goccia di musica nell’oceano della totalità delle produzioni musicali.
Un tempo la scoperta di nuova musica passava necessariamente
attraverso le onde a modulazione di frequenza. Poi passano gli anni, evolve la
tecnologia, nascono nuove modalità di fruizione e consumo musicale.
La musica oggi si trasmette anche via Internet, arrivano i servizi on demand, il pubblico matura maggiore consapevolezza delle proprie scelte di consumo mediale, la conoscenza dei gusti dell’utente acquisisce un valore fondamentale nell’architettura degli ambienti mediali digitali, l’algoritmo acquisisce una centralità determinante nella proposta di nuovi contenuti da dare in pasto agli utenti.
Spotify ti dice qualcosa?
La piattaforma per lo streaming audio oggi vanta oltre 320 milioni di utenti attivi, di cui 144 milioni utenti Premium.
Spotify si differenzia dalla concorrenza per la sua natura ibrida: da un lato infatti si distingue per un ricorso “spiccato” ad algoritmi di raccomandazioni verso l’utente, dall’altro si avvale comunque di un team editoriale di esperti dediti alla creazione di playlist.
Qual è l’obiettivo del ricorso al sistema di Intelligenza Artificiale di Spotify? Semplice. Farci usare per il maggior tempo possibile la piattaforma.
Come? Individuando proprio quello che vorremmo ascoltare, in qualsiasi momento dell’anno, a qualsiasi ora della singola giornata, tra circa 60 milioni di brani registrati e 2 milioni di podcast disponibili.
L’algoritmo di Spotify che sceglie per noi
Si chiama BaRT, non è giallo e non è un personaggio dei Simpson.
BaRT è un acronimo che sta per “Bandits for Recommendations as Treatments” ed è il frutto del prezioso lavoro della start up Echo Nest, acquisita nel 2014.
Il suo operato è tangibile soprattutto nella creazione dell’home page di Spotify, che cambia da utente ad utente. Ad ogni accesso al sistema, l’algoritmo genera diverse playlist create ad hoc sui gusti del singolo utente, per stimolare la sua curiosità.
La logica è molto semplice: più ascolti e più accurati
saranno i suggerimenti che Spotify ti proporrà nelle sue playlist. Analizziamo
meglio le playlist algoritmiche di Spotify:
DailyMix: fino a 6 mix basati sulle preferenze di
generi musicali espresse dall’utente. Include canzoni già ascoltate e qualche
suggerimento. Più si ascolta musica e più vengono aggiornate frequentemente.
Release Radar: una playlist algoritmica realizzata
ogni venerdì con le nuove uscite musicali, in linea con i gusti dell’utente
Discover Weekly: la play list del lunedì. Include
brani “old” potenzialmente interessanti per l’ascoltatore
On Repeat e Repeat Rewind: una lista dei brani più
ascoltati dall’utente, aggiornata ogni 5 giorni
Daily Podcast: una proposta di Spotify all’utente che
potrebbe apprezzare questo genere
Tutto qui? No. La mano invisibile dell’algoritmo agisce
anche in coda a un brano o a un album scelto dall’utente, quando in autoplay
parte una canzone che ti propone il sistema.
Come fa l’algoritmo a riconoscere la tipologia di musica
che piace all’utente?
Il sistema utilizza fondamentalmente tre parametri:
Natural Language Processing: corrisponde ad una sorta
di analisi che il sistema compie verso tutte le informazioni “primarie”
associate a un brano. Testi, linguaggio e metadati (informazioni di ogni brano
inserite nel sistema dalle case discografiche o dall’artista stesso)
rappresentano l’oggetto dell’elaborazione compiuta da Spotify.
Raw Audio Analyzation: è un’analisi relativa alla
musica in senso stretto. Serve ad individuare il tempo, la tipologia di suono,
il “mood” del brano (strumentale, parlato, upbeat, ecc.)
Collaborative Filtering: parola chiave “previsione”.
Il sistema utilizza una tecnica di previsione per definire i gusti dell’utente sulla
base dei pattern di ascolto storici e quelli di utenti simili. Per
semplificare, la logica è quella per cui se due persone ascoltano uno stesso
gruppo di canzoni, probabilmente hanno gusti simili. Dunque, un artista che
piace ad uno dei due, ma non è stato ancora scoperto dall’altro, potrebbe
essere un buon suggerimento.
Cosa “nutre” l’algoritmo di Spotify?
Gli algoritmi alla base della logica di funzionamento di
molti ambienti (Facebook, Twitter, Instagram, Linkedin, etc. etc.) hanno tutti
bisogno di segnali per imparare a capire i gusti dell’utente.
In ambienti come Facebook o Instagram, ad esempio, banali
azioni come un “like” o un “cuoricino” che l’utente compie verso un contenuto,
per il sistema rappresentano l’espressione di un giudizio di valore positivo.
In altre parole, l’algoritmo impara a conoscere le preferenze di gusto
dell’utente e le utilizza per proporgli contenuti in linea con i suoi
interessi.
La stessa logica è alla base del funzionamento
dell’algoritmo di Spotify.
I parametri utilizzati da Spotify per imparare a conoscere i
gusti musicali dell’utente sono molteplici:
canzoni più ascoltate
generi preferiti
ritmi graditi
interazioni col brano (like, aggiunta a
playlist, condivisione)
artisti seguiti
playlist più apprezzate
lingue ascoltate
durata (i brani ascoltati per meno di 30 secondi
vengono interpretati come un segnale di disinteresse)
gli outlier, ossia i valori anomali, vengono
individuati e scartati (ad esempio, le canzoni per bambini ascoltate da un
figlio dall’account del padre).
L’algoritmo assolve quindi a due funzioni principali:
accontentare i gusti dell’utente, sulla base di serie storiche che valutano ciò
che gli è piaciuto in passato; e intercettare e proporre novità mai ascoltate
dall’utente.
Siamo dunque “vittime” inconsapevoli di un algoritmo che decide per noi?
Tra le posizioni estreme di apocalittici e integrati, a noi
piace stare nel mezzo. La proposta di nuova musica di Spotify sicuramente è
decisa da BaRT, ma l’algoritmo ha comunque bisogno di noi per imparare a conoscerci
e a proporci musica sempre più in linea con i nostri gusti.
Con l’avvento e la diffusione di Internet e di ambienti come
Spotify, l’industria discografica ha totalmente riscritto le logiche di
promozione musicale. L’artista moderno ha sicuramente bisogno di essere
supportato a livello strategico da esperti di settore che lo guidano nelle
scelte promozionali, ma non è più dipendente esclusivamente dalle volontà delle
case discografiche, troppo spesso impegnate ad assecondare logiche di business
spietate, a discapito della pura creatività artistica.
Il brano della settimana è stargazing di Travis Scott. La Flame è diventato il 12esimo artista di sempre a superare i 20.000.000.000 di streaming. “stright up” [cit]
I was hot as hell out in the heat (Yeah, yeah) Then the storm came in and saved my life Head up to the sky, down on my knees Out of nowhere, you came here to save the night In the nighttime
Sono stato caldo come il diavolo nell’inferno Quindi la tempesta è venuta e mi ha salvato la vita Testa in aria, in ginocchio Fuori da nessuna parte, sei venuto qua per salvare la notte Durante la notte
Tornano Gli ACDC con “Power up”, nuovo album anticipato dal singolo “shot in the dark”. Rientra nella band Brian Johnson, lontano dal gruppo per problemi di salute e sostituito negli ultimi 4 anni da “Axel Rose”.In Italia tornano i “Negramaro” con un nuovo album:“contatto” 12 tracce ed un solo feat.(Madame).Ghali pubblica la versione deluxe di “DNA” con l’aggiunta di 4 brani “cacao feat.pyrex”,”milf feat.taxi b”,“1993” e “mille pare (bad times)”.Uscita da record (oro in 20h) per “sfera ebbasta” con “famoso”, 13 tracce con collaborazioni internzaionali di tutto rispetto come Future,Diplo,Offset e J Balvin.Tiziano Ferro pubblica “accetto miracoli-l’esperienza degli altri” doppio cd, il primo album di cover tra cui Lucio Dalla,De Gregori,Mango,Cocciante e molti altri. Il secondo è un repack di “accetto miracoli” uscito nel 2019.Il doppio cd è stato accompagnato dal documentario amazon original “FERRO” in esclusiva su prima video,dove il cantante racconta la sua vita tra alti e bassi e i 20 anni di carriera.Gemitaiz continua il capitolo mixtape “Quello che vi consiglio” con il volume 9, 18 brani di cui due (qvc9 e outro in the night) prodotte dallo stesso Gem. Ci leggiamo il prossimo mese con le nuove uscite di dicembre.
Tutte le nuove uscite discografiche di venerdì 14.02.2020
Ritorna l’appuntamento settimanale di Terzo Canto con le nuove uscite discografiche della settimana, suddivise tra nuove uscite discografiche Italia e nuove uscite discografiche internazionali. #soundyousoon
NUOVE USCITE ITALIA:
Mostro feat Gemitaiz – Bretney Spears
Giaime – Mula e.p.
Diodato – Ciao, ci vediamo
Franceco Gabbani – Il sudore appiccica
Liberato feat Massive Attack – We come from Napoli
Tutte le nuove uscite discografiche di venerdì 10.01.2020
Ritorna l’appuntamento settimanale di Terzo Canto con le nuove uscite discografiche della settimana, suddivise tra nuove uscite discografiche Italia e nuove uscite discografiche internazionali. #soundyousoon
Tutte le nuove uscite discografiche di venerdì 03.01.2020
Ritorna l’appuntamento settimanale di Terzo Canto con le nuove uscite discografiche della settimana, suddivise tra nuove uscite discografiche Italia e nuove uscite discografiche internazionali. #soundyousoon
NUOVE USCITE ITALIA:
Ty1 feat .Speranza, Noyz Narcos – Sciacalli
Gianluca Grignani – Tu che ne sai di me
Claudio Baglioni – Gli anni più belli
Tedua – Freestyle 2020
Jesto – Felice
NUOVE USCITE INTERNAZIONALI:
Justin Bieber – Yummi
Ava Max – On sombody
Lauv – Changes
Sam Hunt – Sinning with you
Young Thug – Die today
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