“Degenerato” è il titolo del primo album di Karon, prodotto e distribuito il 6 gennaio 2022 su tutti i digital stores da Terzo Canto.
Dopo un anno e mezzo di lavoro, una pandemia globale e svariate ore di registrazione passate in studio, finalmente Karon è pronto a stupire con il suo primo album dal titolo che è tutto un programma.
Con “Canzone della gioia” avevamo già potuto ascoltare un’anteprima della forte sperimentazione alla base delle produzioni del nostro artista. In “Degenerato” sono presenti 5 brani inediti ai quali si aggiungono i 3 singoli già lanciati precedentemente: “Be the dark“, “Barlady” e “Canzone della gioia”.
Qui di seguito la track list dell’album.
Analizziamo nel dettaglio tutte le tracce di “Degenerato”, il primo album di Karon
Karontena è l’intro dell’album. Una traccia di sola musica che introduce l’ascoltatore alle sonorità tipiche di questo artista.
Io non lo so tu non lo sai è un brano che parla in maniera eclettica dei dubbi esistenziali legati a diversi aspetti della vita, come solo un artista “degenerato” come Karon saprebbe fare.
Canzone della gioia è un pezzo che rappresenta un manifesto dell’essenza di Karon. Un inno alle contraddizioni della vita di tutti i giorni e ai falsi perbenismi che costituiscono ciò che ci ostiniamo a chiamare “normalità”.
Pawra è una canzone che interpreta i disagi generazionali di qualsiasi epoca, con un pizzico di timore per il futuro e di rimpianto verso il passato.
Non è colpa mia è un viaggio introspettivo in un universo valoriale complesso e articolato tipico della post modernità, che racconta le vicende di un individuo tediato dalle ferite di una relazione instabile del passato.
Barlady è una canzone a due voci (maschile e femminile), che racconta le folli esperienze vissute da una fantomatica Barlady.
Be the dark è il singolo d’esordio del nostro artista, il primo passo di Karon nel mondo della discografia.
Clap yr feet è il brano che chiude l’album con un tocco di polemica e manifesta superiorità nei confronti del prossimo.
Non vi resta che ascoltare l’album e restare stupiti dal sound tipico di Karon.
E’ disponibile da oggi 18 gennaio 2021 la compilation “MIXTURE VOL.1”, raccolta di remix che vede nella tracklist Hate Inc., Narko’$, Christine IX e Doris.
L’idea della compilation è nata un po’ per gioco, eravamo al lavoro sull’ultimo singolo degli Hate Inc., “Pyre of Illusions” di cui Dave Bundy (batterista Hate Inc.) aveva fatto un ottimo remix in stile EBM.
Allora abbiamo pensato: perché non lanciare un progetto di remix su brani di altri artisti per provare a far diventare quei brani qualcos’altro? Un progetto che fondi le sue basi sulla ricerca di contaminazione e di confronto artistico.
La copertina della compilation MIXTURE Vol.1
Così abbiamo lanciato la proposta che ha portato alla pubblicazione di Mixture vol.1. La nostra speranza è che questa esperienza trovi nuove band desiderose di partecipare così che si possa cominciare subito a lavorare al volume 2 della compilation (le band interessate possono scriverci a info@terzocanto.com). I brani che fanno parte di questo volume 1, e che trovate su tutti i principali stores digitali (sia nella versione remixata che nella versione originale), sono 4:
Pyre of Illusions (Hate Inc.)
Jihad (Narko’$)
Until I Die (Christine IX)
Aquaventum (Doris)
Ringraziamo naturalmente i partecipanti a questa prima edizione per la disponibilità a lasciare che rielaborassimo i loro brani. Lavorare a dei remix è sempre un tema sensibile, specie quando non si tratta semplicemente di un diverso bilanciamento dei volumi. In questo caso il tutto era guidato dall’obiettivo di trovare un punto focale del brano e, attorno a quello, cercare una direzione “altra” rispetto alle intenzioni originarie dell’autore, in alcuni casi asciugando, in altri arricchendo, in altri modificando tempo e velocità.
Il risultato che siamo felici di condividere con voi tutti è questo (playlist con tutti i brani):
Christopher George Latore Wallace, meglio conosciuto come The Notorious B.I.G. È stato uno dei rapper più influenti di sempre e l’esponente più importante della east coast. Nato a New York e morto assassinato in una sparatoria a Los Angeles il 9 marzo 1997, Il suo doppio disco Life After Death viene pubblicato 15 giorni dopo la sua morte, arrivando subito al primo posto nella classifica statunitense di album più venduti, e conquistando un disco di diamante nel 2000. Lo scorso novembre è entrato a far parte della Rock And Roll Hall Of Fame, ad accompagnarlo i Depeche Mode, The Doobie Brothers, Nine Inch Nails e i T-Rex e Whitney Houston. È il secondo rapper solista a fare il proprio ingresso nella RRHF: il primo è stato infatti Tupac, membro dal 2017.Per celebrare questa occasione la Pepsi ha pubblicato un freestyle inedito del 1997.La traccia, pubblicata su YouTube insieme ad un video animato ambientato a Bedstuy, quartiere dove biggie è nato e cresciuto,riprende un brano eseguito 23 anni fa presso i D&D Studios durante un’intervista rilasciata a DJ Enuff per l’emittente radiofonica HOT97. Nel freestyle, caratterizzato da alcune barre dedicate alla bevanda preferita del rapper, Notorious B.I.G. in un pezzo rappa:
“Nothing can beat the P-E-P-S-I drink it constantly / Something ’bout the taste feels great, less filling / Tell ’em Biggie said drink it all, don’t test me / Nothing else beats a Pepsi / If it is, let’s see/ I’m thirsty,”
Ovviamente non sono mancate le polemiche, c’è chi l’ha vista come l’ennesima manovra per sfruttare il nome del compianto rapper statunitense. Se non avete ancora visto il video vi lasciamo il link, perché al di là delle opinioni è sempre bello ascoltare il flow di Biggie.E forse ci sarebbe piaciuta anche una risposta di Tupac in uno spot Coca Cola.
Il brano della settimana è i don’t want to miss a thing .Il brano originariamente era stato scritto da Diane Warren per Celine Dion ma gli Aertosmith se ne appropriarono rendendola una delle OST più conosciute, ottennero anche una nomination agli oscar. La band entrò nella colonna sonora del film Armageddon perchè Liv Tyler, figlia del frontman Steven, era tra i protagonisti.
In principio era la radio, unica depositaria dell’importante missione di diffondere e promuovere nuova musica. Già, la radio. Così democratica nelle possibilità di fruizione ma altrettanto autocratica nella selezione musicale, a tal punto da custodire per decenni lo scettro della notorietà e del successo di brani e artisti.
Vi siete mai fermati a pensare che tutta, ma proprio tutta la musica che avete da sempre ascoltato in radio è stata il frutto di una selezione che altri hanno scelto per voi?
Un conduttore/DJ con una buona cultura musicale sceglie(va) la musica più adatta per la propria trasmissione, selezionando una goccia di musica nell’oceano della totalità delle produzioni musicali.
Un tempo la scoperta di nuova musica passava necessariamente
attraverso le onde a modulazione di frequenza. Poi passano gli anni, evolve la
tecnologia, nascono nuove modalità di fruizione e consumo musicale.
La musica oggi si trasmette anche via Internet, arrivano i servizi on demand, il pubblico matura maggiore consapevolezza delle proprie scelte di consumo mediale, la conoscenza dei gusti dell’utente acquisisce un valore fondamentale nell’architettura degli ambienti mediali digitali, l’algoritmo acquisisce una centralità determinante nella proposta di nuovi contenuti da dare in pasto agli utenti.
Spotify ti dice qualcosa?
La piattaforma per lo streaming audio oggi vanta oltre 320 milioni di utenti attivi, di cui 144 milioni utenti Premium.
Spotify si differenzia dalla concorrenza per la sua natura ibrida: da un lato infatti si distingue per un ricorso “spiccato” ad algoritmi di raccomandazioni verso l’utente, dall’altro si avvale comunque di un team editoriale di esperti dediti alla creazione di playlist.
Qual è l’obiettivo del ricorso al sistema di Intelligenza Artificiale di Spotify? Semplice. Farci usare per il maggior tempo possibile la piattaforma.
Come? Individuando proprio quello che vorremmo ascoltare, in qualsiasi momento dell’anno, a qualsiasi ora della singola giornata, tra circa 60 milioni di brani registrati e 2 milioni di podcast disponibili.
L’algoritmo di Spotify che sceglie per noi
Si chiama BaRT, non è giallo e non è un personaggio dei Simpson.
BaRT è un acronimo che sta per “Bandits for Recommendations as Treatments” ed è il frutto del prezioso lavoro della start up Echo Nest, acquisita nel 2014.
Il suo operato è tangibile soprattutto nella creazione dell’home page di Spotify, che cambia da utente ad utente. Ad ogni accesso al sistema, l’algoritmo genera diverse playlist create ad hoc sui gusti del singolo utente, per stimolare la sua curiosità.
La logica è molto semplice: più ascolti e più accurati
saranno i suggerimenti che Spotify ti proporrà nelle sue playlist. Analizziamo
meglio le playlist algoritmiche di Spotify:
DailyMix: fino a 6 mix basati sulle preferenze di
generi musicali espresse dall’utente. Include canzoni già ascoltate e qualche
suggerimento. Più si ascolta musica e più vengono aggiornate frequentemente.
Release Radar: una playlist algoritmica realizzata
ogni venerdì con le nuove uscite musicali, in linea con i gusti dell’utente
Discover Weekly: la play list del lunedì. Include
brani “old” potenzialmente interessanti per l’ascoltatore
On Repeat e Repeat Rewind: una lista dei brani più
ascoltati dall’utente, aggiornata ogni 5 giorni
Daily Podcast: una proposta di Spotify all’utente che
potrebbe apprezzare questo genere
Tutto qui? No. La mano invisibile dell’algoritmo agisce
anche in coda a un brano o a un album scelto dall’utente, quando in autoplay
parte una canzone che ti propone il sistema.
Come fa l’algoritmo a riconoscere la tipologia di musica
che piace all’utente?
Il sistema utilizza fondamentalmente tre parametri:
Natural Language Processing: corrisponde ad una sorta
di analisi che il sistema compie verso tutte le informazioni “primarie”
associate a un brano. Testi, linguaggio e metadati (informazioni di ogni brano
inserite nel sistema dalle case discografiche o dall’artista stesso)
rappresentano l’oggetto dell’elaborazione compiuta da Spotify.
Raw Audio Analyzation: è un’analisi relativa alla
musica in senso stretto. Serve ad individuare il tempo, la tipologia di suono,
il “mood” del brano (strumentale, parlato, upbeat, ecc.)
Collaborative Filtering: parola chiave “previsione”.
Il sistema utilizza una tecnica di previsione per definire i gusti dell’utente sulla
base dei pattern di ascolto storici e quelli di utenti simili. Per
semplificare, la logica è quella per cui se due persone ascoltano uno stesso
gruppo di canzoni, probabilmente hanno gusti simili. Dunque, un artista che
piace ad uno dei due, ma non è stato ancora scoperto dall’altro, potrebbe
essere un buon suggerimento.
Cosa “nutre” l’algoritmo di Spotify?
Gli algoritmi alla base della logica di funzionamento di
molti ambienti (Facebook, Twitter, Instagram, Linkedin, etc. etc.) hanno tutti
bisogno di segnali per imparare a capire i gusti dell’utente.
In ambienti come Facebook o Instagram, ad esempio, banali
azioni come un “like” o un “cuoricino” che l’utente compie verso un contenuto,
per il sistema rappresentano l’espressione di un giudizio di valore positivo.
In altre parole, l’algoritmo impara a conoscere le preferenze di gusto
dell’utente e le utilizza per proporgli contenuti in linea con i suoi
interessi.
La stessa logica è alla base del funzionamento
dell’algoritmo di Spotify.
I parametri utilizzati da Spotify per imparare a conoscere i
gusti musicali dell’utente sono molteplici:
canzoni più ascoltate
generi preferiti
ritmi graditi
interazioni col brano (like, aggiunta a
playlist, condivisione)
artisti seguiti
playlist più apprezzate
lingue ascoltate
durata (i brani ascoltati per meno di 30 secondi
vengono interpretati come un segnale di disinteresse)
gli outlier, ossia i valori anomali, vengono
individuati e scartati (ad esempio, le canzoni per bambini ascoltate da un
figlio dall’account del padre).
L’algoritmo assolve quindi a due funzioni principali:
accontentare i gusti dell’utente, sulla base di serie storiche che valutano ciò
che gli è piaciuto in passato; e intercettare e proporre novità mai ascoltate
dall’utente.
Siamo dunque “vittime” inconsapevoli di un algoritmo che decide per noi?
Tra le posizioni estreme di apocalittici e integrati, a noi
piace stare nel mezzo. La proposta di nuova musica di Spotify sicuramente è
decisa da BaRT, ma l’algoritmo ha comunque bisogno di noi per imparare a conoscerci
e a proporci musica sempre più in linea con i nostri gusti.
Con l’avvento e la diffusione di Internet e di ambienti come
Spotify, l’industria discografica ha totalmente riscritto le logiche di
promozione musicale. L’artista moderno ha sicuramente bisogno di essere
supportato a livello strategico da esperti di settore che lo guidano nelle
scelte promozionali, ma non è più dipendente esclusivamente dalle volontà delle
case discografiche, troppo spesso impegnate ad assecondare logiche di business
spietate, a discapito della pura creatività artistica.
Il brano della settimana è stargazing di Travis Scott. La Flame è diventato il 12esimo artista di sempre a superare i 20.000.000.000 di streaming. “stright up” [cit]
I was hot as hell out in the heat (Yeah, yeah) Then the storm came in and saved my life Head up to the sky, down on my knees Out of nowhere, you came here to save the night In the nighttime
Sono stato caldo come il diavolo nell’inferno Quindi la tempesta è venuta e mi ha salvato la vita Testa in aria, in ginocchio Fuori da nessuna parte, sei venuto qua per salvare la notte Durante la notte
Tornano Gli ACDC con “Power up”, nuovo album anticipato dal singolo “shot in the dark”. Rientra nella band Brian Johnson, lontano dal gruppo per problemi di salute e sostituito negli ultimi 4 anni da “Axel Rose”.In Italia tornano i “Negramaro” con un nuovo album:“contatto” 12 tracce ed un solo feat.(Madame).Ghali pubblica la versione deluxe di “DNA” con l’aggiunta di 4 brani “cacao feat.pyrex”,”milf feat.taxi b”,“1993” e “mille pare (bad times)”.Uscita da record (oro in 20h) per “sfera ebbasta” con “famoso”, 13 tracce con collaborazioni internzaionali di tutto rispetto come Future,Diplo,Offset e J Balvin.Tiziano Ferro pubblica “accetto miracoli-l’esperienza degli altri” doppio cd, il primo album di cover tra cui Lucio Dalla,De Gregori,Mango,Cocciante e molti altri. Il secondo è un repack di “accetto miracoli” uscito nel 2019.Il doppio cd è stato accompagnato dal documentario amazon original “FERRO” in esclusiva su prima video,dove il cantante racconta la sua vita tra alti e bassi e i 20 anni di carriera.Gemitaiz continua il capitolo mixtape “Quello che vi consiglio” con il volume 9, 18 brani di cui due (qvc9 e outro in the night) prodotte dallo stesso Gem. Ci leggiamo il prossimo mese con le nuove uscite di dicembre.
Un dipinto realista, arrogante, prepotente, sfacciato. Questa è l’immagine
che “Canzone della gioia” – nuovo singolo di Karon – restituisce, senza mezzi
termini, della nostra società.
Una scarica midtempo che fonde al suo interno trap e chitarre distorte su
cui si scagliano come proiettili le rime di Karon per un brano che rappresenta decisamente
l’episodio più aggressivo della sua produzione.
Il singolo è accompagnato da un video animato realizzato da Nicola Bisceglie e Andrea Mangiri, degna trasposizione in immagini delle suggestioni rappresentata dalle liriche di questo brano.
Quella disegnata da Karon è una realtà paradossale, all’interno della quale la Canzone della gioia diventa un inno alle contraddizioni della vita di tutti i giorni e ai falsi perbenismi che costituiscono ciò che ci ostiniamo a chiamare “normalità”.
“Karon ti conserva in paranoia, pentiti! Questa è la canzone della gioia”
La canzone della gioia è disponibile dal 31 ottobre su tutti gli store
digitali:
Bio: Karon è l’artista misterioso lanciato da Terzo Canto. Ha all’attivo 3 singoli: Be the dark, Barlady e Canzone della gioia. Una personalità senza volto, un pensiero senza corpo, solo musica e parole direttamente dalle porte dell’inferno.
È uscito “A ruota Libera”, il nuovo singolo di Claude Tonic prodotto e distribuito da Terzo Canto.
Non c’è due senza tre: dopo il singolo d’esordio “Ora che” e l’uscita di “Com’è” da oggi è disponibile su tutti gli store digitali “A ruota libera”, l’ultimo singolo dell’artista romana del roster di Terzo Canto.
A Ruota Libera – copertina singolo di Claude Tonic
“A ruota libera” rappresenta una tappa importante del
percorso intrapreso con Terzo Canto da Claude Tonic, e fa da spartiacque verso
una maturità artistica che proietta la cantante verso l’EP in uscita entro la
fine del 2021.
Continuità di produzioni ma anche rottura rispetto al
passato: dopo essersi cimentata nel raggaeton e nell’indie/pop, Claude Tonic
esce con un pezzo nostalgico ma energico, che strizza l’occhio ad un sound
moderno e ad uno storytelling fortemente caratterizzato dalla personalità
dell’artista.
La canzone racconta di una donna alle prese con il solito
archetipo di uomo inconcludente, svogliato, poco interessante. Il desiderio di
girare a ruota libera in cerca di qualcos’altro prende il sopravvento rispetto
ad un’idea di storia “statica”, poco emozionante, anche nei momenti più intimi
della vita privata.
Non è la prima volta che Claude Tonic canta di vicende
amorose poco felici: tutta colpa degli uomini sbagliati da considerare come
incidenti di percorso o l’artista sta cercando di comunicare la fragilità del
suo animo insoddisfatto che si cela dietro alla corazza con la quale affronta
il mondo?
Il dubbio resterà tale. Ciò che conta è la capacità di
trasmettere emozioni attraverso il canto e la musica.
Siamo solo all’inizio di un percorso che troverà
realizzazione con l’EP di fine anno, per il quale Claude Tonic sta duramente
lavorando per lasciare un segno artistico tangibile in questo 2020.
In uscita Barlady: l’inno di Karon al lato femminile della miscelazione
Il lockdown e il Coronavirus non sono riusciti a fermare le sue produzioni. D’altra parte, lui, la mascherina l’ha sempre usata per mantenere l’anonimato.
Dopo il singolo d’esordio “Be The Dark” , prodotto e distribuito il 20 febbraio 2020 da Terzo Canto, l’artista misterioso riconferma la nostra casa di produzione e rilancia con un nuovo singolo dal titolo “Barlady”, in uscita il con un lyrics video su YouTube mercoledì 29 luglio.
Un pezzo questa volta in italiano, dal tipico sound della dance anni 90 che però non rinuncia ad una piacevole ibridazione con musicalità proprie dell’elettronica e della techno dei primi anni 2000.
Una canzone a due voci (maschile e femminile), che racconta le folli esperienze vissute da una fantomatica Barlady. Il singolo è il pezzo di lancio del futuri EP che Karon rilascerà entro la fine del 2020
L’uscita di Barlady sarà accompagnata da un Lyrics video che sarà pubblicato sul canale Terzo Canto di YouTube: la seconda produzione audiovisiva dell’artista dopo il video di “Be The Dark”.
Soltanto in un secondo momento il singolo sarà distribuito
su tutti i digital stores.
Anche in Barlady si riconferma l’alone di mistero che avvolge Karon: nel video si percepisce una forte dicotomia tra le immagini festose di serate in discoteca e la dimensione introspettiva di un artista che porta con sé un “lato oscuro” della forza.
Video, musica ma anche parole: un testo pungente che non
risparmia l’universo maschile visto dagli occhi di una barlady.
Delle future produzioni ancora non si sa molto:
probabilmente l’EP d’esordio sarà costruito secondo uno storytelling volto a
svelare di più sull’artista misterioso del nostro roster.
Il dato certo è che Karon è salito sulla Terra in ascensore
e non ha intenzione di tornare negli inferi senza prima aver distribuito e
prodotto tutta la sua musica.
E noi di Terzo Canto siamo pronti a farci traghettare in questo viaggio alla scoperta di mondi e musicalità ancora inesplorate.
Non perderti le ultime novità di Terzo Canto: continua a seguirci per restare sempre aggiornato sulle nostre produzioni e collaborazioni.
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