Colletta è il nome d’arte di Stefano Colletta, artista tarantino trapiantato a Roma. Cresciuto tra le melodie della Città dei due Mari e i pensieri che si appuntano su fogli stropicciati, ha imbracciato la sua prima chitarra a 13 anni e non l’ha più lasciata. A 16 scrive le sue prime canzoni: acerbe, sincere, necessarie.
Nel tempo ha esplorato mondi sonori diversi, senza mai smettere di cercare la sua voce. Una voce che ha trovato nuova forma e libertà nel 2020, quando dà vita a MOSAyCO, un progetto solista con cui sperimenta, mescola, si mette a nudo.
Nel 2025 incontra Terzo Canto e qualcosa cambia: le sue canzoni iniziano a parlare più forte. Nasce un nuovo capitolo, più maturo ma ancora autentico, dove il pop incontra il rock melodico e si fa racconto. Colletta canta storie d’amore quotidiane – quelle che fanno ridere per imbarazzo, piangere di nostalgia o semplicemente stare bene, come quando fuori piove e dentro c’è una canzone che ti capisce.
Le sue canzoni non gridano, ma restano. Come certi ricordi, come certi amori. Il 16 maggio 2025 esce Marilyn, il suo primo singolo prodotto da Terzo Canto, seguito da Ogni volta che, pubblicato il 28 novembre 2025.
Siamo entusiasti di annunciare il lancio del nuovo singolo “The Chosen One” di Hate Inc., in uscita il prossimo19 dicembre. Per questo lancio abbiamo pensato ad un esperimento, frutto della collaborazione tra Hate Inc. e Narko’$, la band guidata dal chitarrista degli Hate Inc., Rosario Magazzino.
Un singolo, due brani, due visioni
Il singolo, di fatto uno split, conterrà due brani: “The Chosen One” di Hate Inc. e “Amnesia” di Narko’$. Nonostante i titoli diversi, si tratta dello stesso brano, originariamente concepito molti anni fa e completato recentemente da Vincenzo Pavese per Hate Inc. e da Rosario Magazzino per Narko’$. Le tracce di partenza sono le stesse, ma la produzione e l’arrangiamento seguono due strade completamente diverse in una doppia versione che mette in luce le capacità creative e tecniche delle due band ma offre anche un’esperienza di ascolto arricchita e diversificata.
Entrambi i brani vedono la partecipazione del batterista degli Hate Inc., Davide Coretti, che ha contribuito con le sue tracce di batteria potenti e distintive in un’unica esecuzione che è stata utilizzata per entrambi i brani.
Disponibilità e contenuti extra
Il singolo sarà disponibile su tutti gli store digitali dal 19 dicembre e sarà accompagnato da lyrics video.
Segui Hate Inc. e Narko’$ sui social media per ulteriori aggiornamenti e contenuti esclusivi.
Roma, 13 Ottobre 2024 – La band italiana industrial rock Hate Inc. è pronta al lancio del nuovo singolo, “In the Abyss”, disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 25 ottobre 2024. Questo nuovo brano rappresenta un ritorno a sonorità più heavy, confermando l’identità musicale del progetto, che da sempre combina industrial, rock e melodia.
“In the Abyss” è un pezzo che rispecchia fedelmente lo stile Hate Inc.: chitarre potenti, ritmiche martellanti e atmosfere claustrofobiche, accompagnate dalla voce graffiante di Vincenzo Pavese, autore di testo e musica e che ha inciso tutti gli strumenti ad eccezione della batteria, affidata allo storico Davide Coretti, e della chitarra solista opera di Francesco Dimichele.
Vincenzo Pavese ha dichiarato: “Con In the Abyss, volevo tornare a delle sonorità appartenenti al primissimo periodo del progetto Hate Inc., esplorando i lati più cupi delle scelte compositive e riportando i riff di chitarra a ruolo di protagonisti. Questo brano, come quasi tutta la produzione Hate Inc., tratta di stati d’animo, sensazioni comuni che fanno parte dell’esistenza di tutti, e che ci vedono impegnati costantemente nel trovare la nostra personale forma di liberazione nel caos. È un pezzo che incarna perfettamente l’essenza di Hate Inc., sia dal punto di vista sonoro che emotivo.”
La pubblicazione di “In the Abyss” è accompagnata da una campagna pre-save su Spotify, offrendo la possibilità di ascoltare il singolo non appena sarà disponibile. Inoltre, sarà organizzata una premiere su YouTube del lyrics video ufficiale.
La release di “In the Abyss” segue quella di “Ballad for the son I never had” avvenuta a maggio scorso e anticipa la pubblicazione di una serie di altri singoli nel futuro prossimo.
Ascolta “In the Abyss” dal 25 ottobre 2024 su Spotify, Apple Music e tutte le principali piattaforme di streaming.
Ieri il mondo della musica ha perso una delle sue figure più influenti e iconiche: Steve Albini. Conosciuto non solo come musicista, ma anche come un produttore e ingegnere del suono, Albini ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama musicale.
Albini ha iniziato la sua carriera musicale suonando in varie band durante la sua adolescenza ma è noto soprattutto per aver suonato in band influenti come Big Black e Shellac, anticipando molte delle tendenze del rock alternativo che sarebbero emerse negli anni successivi. Ha lavorato con artisti come Nirvana, Pixies, Bush, the Breeders, PJ Harvey, the Jesus Lizard e gli ex membri dei Led Zeppelin, Jimmy Page e Robert Plant.
Il campo della produzione audio è il luogo in cui oggi vogliamo soffermarci, il suo approccio unico e senza compromessi lo ha reso uno dei produttori più richiesti e rispettati del settore, divenendo un punto di riferimento per la comunità musicale indipendente. Lo studio di registrazione Electrical Audio a Chicago, da lui fondato, è luogo di pellegrinaggio per molte band alla ricerca di quel suono a cui ci siamo abituati negli anni 90.
Tra le altre cose, Albini era molto attento al suono della batteria e dedicava un’attenzione maniacale per catturare ogni sfumatura e ogni piccola imperfezione, utilizzando varie combinazioni di microfoni e tecniche di registrazione per creare un suono che fosse potente, dinamico e autentico. La principale caratteristica del suo drum sound è un riverbero naturale che dà l’impressione all’ascoltatore di trovarsi nella stessa stanza in cui suona la batteria.
Questo approccio, insieme alla sua abilità nell’uso degli ambienti di registrazione e alla sua capacità di lavorare in modo collaborativo con i batteristi, ha prodotto risultati sorprendenti che sono diventati la firma sonora di molte delle sue produzioni.
Un esempio dello stile di ripresa delle batterie di Steve Albini (ed anche una delle intro di batterie che sono entrate di diritto nella storia della musica)
Steve Albini ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo della musica, sia come musicista che come ingegnere del suono. La sua dedizione alla ricerca sonora, il suo impegno per la scena indipendente e il suo categorico rifiuto di soccombere ad un’industria discografica paillettata sono un testamento che dobbiamo custodire con cura. La sua scomparsa è una grande perdita per tutto il mondo della musica, ma il suo impatto e il suo contributo continueranno a riverberare attraverso le registrazioni che ci ha lasciato.
“Serenata a Roma” è il nuovo singolo di Franco Califano, personaggio iconico della musica italiana, scomparso nel 2013. Anticipando di qualche mese l’uscita del secondo volume della raccolta Sarò Franco, il singolo fa rivivere la voce e la poetica del “Califfo” anche grazie all’intelligenza artificiale, sulla scia di quanto già visto con Now and then dei Beatles, che già aveva acceso il dibattito tra entusiasti e detrattori.
Nel caso di Serenata a Roma, gli algoritmi dell’intelligenza artificiale hanno analizzato le opere di Califano, restituendo una composizione che si integra perfettamente con il suo catalogo esistente.
Sfruttando il potere del machine learning, infatti, è possibile ricreare lo stile di un artista o persino generare materiale completamente inedito, garantendo coerenza nella produzione. In questo senso, l’IA diventa uno strumento per ampliare i confini dell’espressione artistica, aprendo nuove strade all’esplorazione e alla sperimentazione.
Tuttavia, insieme a queste opportunità sorgono una serie di considerazioni etiche. I critici dell’IA nella produzione musicale sollevano preoccupazioni riguardanti l’autenticità e l’integrità artistica. Sostengono che utilizzare l’IA per creare opere postume rischi di assottigliare la linea tra visione originale dell’artista e manipolazione esterna. Una macchina può davvero catturare l’essenza dell’anima di un artista, o non fa altro che replicare caratteristiche superficiali?
Inoltre, ci sono perplessità riguardanti i diritti d’autore e la proprietà del materiale generato attraverso l’IA. Chi è a detenerne i diritti? E a chi dovrebbero essere distribuiti? Queste domande diventano particolarmente complesse soprattutto quando si tratta di pubblicazioni postume, dove l’artista non è in grado di fornire input o consenso.
Tali dibattiti sono già emersi in occasione dell’uscita di Now and Then dei Beatles. Mentre alcuni hanno accolto con favore l’opportunità di ascoltare materiale inedito della leggendaria band inglese, altri hanno messo in discussione l’autenticità dei brani completati dall’IA.
Vero è che, con il continuo avanzare della tecnologia, è essenziale affrontare queste discussioni facendo attenzione a bilanciare i benefici potenziali con i rischi intrinseci.
In definitiva, che l’IA rappresenti un vantaggio o una minaccia per il music business, come per tutti gli aspetti tecnici, dipende dall’utilizzo che ne si fa. Una cosa è certa: il potere della musica di ispirare, provocare e commuovere trascende i confini della tecnologia. Senza dubbio Serenata a Roma ci suggerisce che la buona musica, sia essa nata dall’uomo o dalla macchina, continuerà sempre a emozionarci.
E’ disponibile da oggi 18 gennaio 2021 la compilation “MIXTURE VOL.1”, raccolta di remix che vede nella tracklist Hate Inc., Narko’$, Christine IX e Doris.
L’idea della compilation è nata un po’ per gioco, eravamo al lavoro sull’ultimo singolo degli Hate Inc., “Pyre of Illusions” di cui Dave Bundy (batterista Hate Inc.) aveva fatto un ottimo remix in stile EBM.
Allora abbiamo pensato: perché non lanciare un progetto di remix su brani di altri artisti per provare a far diventare quei brani qualcos’altro? Un progetto che fondi le sue basi sulla ricerca di contaminazione e di confronto artistico.
La copertina della compilation MIXTURE Vol.1
Così abbiamo lanciato la proposta che ha portato alla pubblicazione di Mixture vol.1. La nostra speranza è che questa esperienza trovi nuove band desiderose di partecipare così che si possa cominciare subito a lavorare al volume 2 della compilation (le band interessate possono scriverci a info@terzocanto.com). I brani che fanno parte di questo volume 1, e che trovate su tutti i principali stores digitali (sia nella versione remixata che nella versione originale), sono 4:
Pyre of Illusions (Hate Inc.)
Jihad (Narko’$)
Until I Die (Christine IX)
Aquaventum (Doris)
Ringraziamo naturalmente i partecipanti a questa prima edizione per la disponibilità a lasciare che rielaborassimo i loro brani. Lavorare a dei remix è sempre un tema sensibile, specie quando non si tratta semplicemente di un diverso bilanciamento dei volumi. In questo caso il tutto era guidato dall’obiettivo di trovare un punto focale del brano e, attorno a quello, cercare una direzione “altra” rispetto alle intenzioni originarie dell’autore, in alcuni casi asciugando, in altri arricchendo, in altri modificando tempo e velocità.
Il risultato che siamo felici di condividere con voi tutti è questo (playlist con tutti i brani):
Quando il metal si sintetizza e si miscela con la musica classica. Un disco che sfida tutto, anche il coronavirus.
L’artwork del nuovo album di Master Boot Record: “Floppy Disk Overdrive”.
Il progetto Master Boot Record lascia traccia dei suoi primi beat (o bit?) nel 2016, attraverso un connubio tutto italiano uomo/macchina che – per la prima volta nella storia della musica – vede un computer accreditato come parte attiva di una band.
I am a 486DX-33MHz-64MB processing avant-garde chiptune, synthesized heavy metal & classical symphonic music. 100% Synthesized, 100% Dehumanized.
Floppy Disk Overdrive, il nuovo disco di Master Boot Record uscito il 20 marzo 2020
Far uscire un album il 20 marzo del 2020, nel pieno dell’emergenza COVID-19 è una scelta molto coraggiosa, di cui va apprezzata soprattutto la coerenza verso i propri ascoltatori e verso sè stessi. Non è un ragionamento che deriva dal cinico “show must go on”; è chiaro che dietro progetti di questa portata ci siano interessi molteplici, alcuni dei quali economici, ma noi ci soffermeremo sull’aspetto puramente “artistico”, apprezzando la capacità di gestire una release in un momento così incerto per l’industria discografica e per il mondo in generale. Master Boot Record, come la musica, non si ferma, e rilascia “Floppy Disk Overdrive” per Metal Blade Records che abbiamo ascoltato per voi (track by track più in fondo).
Il medley ufficiale di Floppy Disk Overdrive – se volete farvi subito un idea! Oppure…beccatevi il track by track.
TRACK BY TRACK Lo stile del disco rispecchia in pieno ciò a cui MBR ha abituato gli ascoltatori, un metal epico e sinfonico nell’opener “ANSI.SYS”, intervallato da momenti classici come nell’intro di “EDIT.COM” che lascia poi spazio ad un digital shredding potente e veloce che ricorda i migliori Testament. “DYSPLAY.SYS” regala uno dei solos meglio riusciti dell’album: un’alternanza tra scale minori e maggiori che accompagnano al brano successivo, “CHKDSK.EXE”, caratterizzato da uno shuffle che ispira un headbanging sfrenato. “DEFRAG.EXE” parte con un’apparente calma per poi lasciare spazio ad un riff midtempo intervallato ad archi esotici. “DBLSPACE.EXE” sarebbe perfetta come soundtrack di un film d’azione, strutturalmente ricorda le composizioni di Di Cola per l’episodio IV della saga di Rocky, naturalmente in uno stile totalmente diverso. “SMARTDRV.EXE” pesca a piene mani nella tradizione del Thrash californiano, i fan dei Metallica apprezzeranno, così come i bongustai del power/symphonic saranno allietati da “DISKCOPY.COM”. La penultima traccia “EMM386.EXE funzionerebbe benissimo in un videogame di racing sparato a tutta velocità (e volume). Il disco si chiude con “HIMEM.SYS” che parte con un fraseggio di lead da fare invidia ai più ispirati Stratovarius, un brano che ben riassume le diverse sfaccettature di MBR e che conclude nel modo migliore un lavoro molto vario, assolutamente in linea con la produzione precedente e che, dote rarissima, non affatica mai l’ascolto.
Fino al 30 aprile è possibile candidarsi per salire sul palco di una delle più longeve rassegne pugliesi dedicate alla musica rock e metal che si svolgerà il 13 agosto 2020 a Pulsano (TA)
Il video aftermovie della decima, storica, edizione del Rock Metal Fest di Pulsano (TA)
Il Rock Metal Fest di Pulsano è diventato ormai un appuntamento fisso dell’estate pugliese; band da ogni angolo di Italia hanno portato la loro proposta musicale sul palco di Pulsano (TA). Negli anni, il Rock Metal Fest ha saputo ritagliarsi uno spazio nelle rassegne dedicate alla musica “heavy”, tanto da aver ospitato band del calibro di Necrodeath e Furor Gallico. Le aspettative sulla prossima edizione 2020 sono, come sempre, altissime e da quanto ci risulta, la Direzione Artistica è alacremente al lavoro per garantire un’altra esplosiva edizione con un headliner di sicuro richiamo!
Una serie di appuntamenti promozionali per i Doris, che porteranno in giro musica e parole del loro album “Aquaventum” disponibile in copia fisica e digitale su tutti gli store.
Ecco gli appuntamenti del mese dei Doris:
3 febbraio: intervista @ Ciccio Riccio FM (anche in streaming) ore 23.00
6 febbraio: intervista @ Radio Cittadella 96.5 FM ore 18.00
7 febbraio: LIVE @ Mercato Nuovo (TA) – (evento FB) ore 22.00
La locandina del concerto dei Doris al Mercato Nuovo di Taranto
Se non avete ancora ascoltato “Aquaventum”? Potete farlo ora:
Si intitolerà “Be the Dark” il primo singolo di Karon, il nuovo artista misterioso che è entrato a far parte del roster Terzo Canto.
Non vuole che si sappia chi è, non vuole apparire in volto, non vuole che l’immagine abbia più importanza della musica, unico elemento su cui è disposto a lavorare.
Siamo stati ingaggiati via mail, con tutte le diffidenze del caso, ma quando abbiamo ascoltato il suo repertorio non potevamo farci sfuggire dalle mani un artista così straordinariamente affascinante.
Un artista sicuramente non facile, ma che ci ha colpito per la ferma determinazione di portare avanti il suo progetto: un misto di suggestioni musicali che hanno come minimo comune denominatore l’elettronica e il beat.
La copertina del primo singolo di Karon “Be the Dark” in uscita il 20 febbraio 2020 per Terzo Canto Music
Da un po’ siamo al lavoro sul materiale che ci ha proposto e il primo assaggio della sua produzione si intitolerà “Be the Dark”, in uscita il 20 febbraio 2020, accompagnato da un fantastico videoclip che ben racchiude la cupa determinazione di questo artista.
Subito dopo il rilascio di “Be the Dark” torneremo al lavoro sul resto del materiale di Karon e, auspicabilmente, proveremo a intervistarlo per farci raccontare direttamente da lui, la sua musica e – forse – la sua storia.
Per conoscere più da vicino Karon potete “avere l’onore” (convincerlo a sbarcare sui social non è stato facile) di seguire il suo account Instagram: karon666music
In vista dell’uscita del primo singolo, stiamo lavorando anche alla realizzazione di un video, che distribuiremo su tutte le principali piattaforme social.
Non perderti le ultime novità di Terzo Canto: continua a seguirci per restare sempre aggiornato sulle nostre produzioni e collaborazioni.
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